Qualche giorno fa abbiamo partecipato con una squadra ai Mondiali Antirazzisti, che ogni anno cercano una risposta al razzismo, alla violenza, alla non inclusione e al sessismo, attraverso lo sport e la condivisione.
Abbiamo deciso di partecipare dopo aver affrontato, nell’ultimo anno, un percorso sul tema delle migrazioni e del razzismo, chiamato “Vengo dalla luna” che ha visto anche lo svolgimento a RitmoLento di un incontro proprio sui Mondiali Antirazzisti, su GoALL – che da quest’anno ha voluto creare un’occasione di contatto tra persone coinvolte nella lotta alle discriminazioni basate sul genere e sull’orientamento sessuale – e sul Torneo Dimondi, organizzato a Bologna dall’associazione Il Grinta sulla scia dei Mondiali.
Non avevamo mai giocato insieme, molti di noi non giocavano a calcio e a pallavolo da anni, ma nonostante questo abbiamo giocato sotto i 40°C della bassa, e ci siamo anche divertiti.
Ai Mondiali Antirazzisti non c’è un arbitro, ma un direttore di gioco, il resto è autoarbitrato dalle squadre. E allora se c’è qualche discussione, ci vuole poco a darsi la mano e a dirsi di continuare a giocare e parlarne dopo davanti una birra; poco importa se non si parla la stessa lingua, poco importa da dove si proviene, un modo per capirsi lo si trova, basta anche solo un gesto.
Ai Mondiali Antirazzisti se ti manca qualche giocatore lo trovi subito, perché alle persone basta giocare, divertirsi, e di vincere poco importa.
E poi la notte, fatta di cori in mille lingue, balli a piedi nudi e volti stanchi ma sorridenti.
Quello che capisci ai Mondiali Antirazzisti è che un’alternativa esiste. Un’alternativa a quelli che vogliono difendere il proprio orto, a quelli che “aiutiamoli a casa loro”, a quelli cui il diverso fa paura, a quelli che “gli stranieri sono tutti criminali”.
I Mondiali Antirazzisti sono una risposta che dice che diversità è ricchezza, che ti dà speranza in un mondo di tutti, “senza barriere né confini”.
E quindi grazie, Mondiali Antirazzisti, per averci dato l’energia giusta per continuare a urlare che siamo tutti sulla stessa barca.
Ci vediamo a settembre per continuare questo percorso, vi aspettiamo!!
Racconto Fotografico:
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